La Malpensa militare, le piste e i paraschegge di Somma

Le piste Todt

Nel periodo precedente alla II guerra Mondiale Malpensa era un campo-scuola di aviazione, ed era affiancato da un altro aeroporto di natura militare ribattezzato da Dannunzio “Campo della Promessa (presente tra Castano Primo e Lonate Pozzolo). Tra la cascina Malpensa, Le officine Caproni, e il Campo della promessa si scrissero alcune delle pagine più importanti dell’aviazione italiana e internazionale.

Scoppiata la guerra, tra il 1943 e il 1945, si costruirono piste in cemento e ghiaia per circa 35/40 km – realizzate dall’organizzazione militare Todt – per collegare gli aeroporti alle piazzole di decentramento degli aerei – chiamate in dialetto “paraschêg” – ovvero un sistema di trincee e terrapieni che avevano la funzione di proteggere dai bombardamenti nemici i velivoli. I paraschegge Sommesi fanno parte di un imponente sistema di trincee, piste e bunker lungo un’area che va da Somma a Castano Primo.

Aerofotogrammetrico del 1944: visibile il tracciato delle piste e i numerosi paraschegge ( alcuni ospitano un aereo)

La struttura dei paraschegge è a ferro di cavallo e sono costituiti da terrapieni alti circa 5 metri con i fianchi inclinati a 45°, talvolta con il terrapieno centrale irrobustito da una colata in cemento armato.

Su un totale di 9 paraschegge ritrovati, 5 sono ben visibili a Somma Lombardo e rappresentano la propaggine settentrionale del sistema militare. Gli altri paraschegge si trovano intorno al Campo della Promessa ( tra Castano Primo e Lonate Pozzolo). Il paraschegge più noto è quello in Località Ex Dogana Austroungarica, inserito nell’ecomuseo di via Gaggio.
Le piste Sommesi, un tempo ben visibili nella brughiera, ora sono assorbite dalla vegetazione boschiva che si è sostituita al brugo, e hanno in alcuni casi larghezza di circa 16 metri,  realizzate in parte in semplice massicciata di ciottoli, ghiaia e sabbia e in parte con sovrapposto strato di calcestruzzo ad alto tenore di legante. 

Paraschegge

Pista per il ricovero degli aerei nei paraschegge

I nostri “nonni” raccontano che centinaia erano i lavoratori addetti alla costruzione di queste piste e ai ripari per gli aeroplani, opere per la maggior parte fatte a mano o tuttalpiù con l’aiuto di cavalli e carrette; lavoratori del circondario e provenienti da altre località della Lombardia. Anche diversi nostri contadini hanno prestato la loro opera, soprattutto, nel disboscamento e nello sradicamento delle ceppaie.

E’ probabile che questi boschi ancora celino disperse bombe di cemento o bombe “inerti” come le 52 rinvenute nel 2014, venute alla luce durante gli attuali lavori di bonifica bellica per la costruzione del collegamento ferroviario T1/T2.

Per saperne di più visita il museo Volandia a Somma Lombardo