Per il quinto appuntamento del nostro programma culturale sarà con noi l’Ing. Andrea Cannata, autore del libro: Centomila cavalli per Milano.
… Quella di poter generare energia idroelettrica dai bacini dell’alto Toce e del Devero era l’auspicio di Ettore Conti, ingegnere e senatore, di Verampio, che nel 1906 sperava di poter ottenere dalle centrali in progetto centomila cavalli di potenza. Forse non immaginava quanto sarebbe arrivato lontano il suo piano: quei centomila cavalli non solo sarebbero stati raggiunti, ma avrebbero superato i cinquecento-mila, in poco più di cinquant’anni…
Una storia che ha visto il contributo dei grandi nomi dell’ingegneria italiana, Villoresi, Ganassini, Marcello e delle più grandi industrie elettromeccaniche e di costruzioni del secolo passato: Riva, Franco Tosi, Officine di Savigliano, T.I.B.B., Ercole Marelli e l’Impresa Umberto Girola, sono i nomi più ricorrenti.
Il lascito di quegli anni non è solo tecnico, non è il solo insieme articolato di impianti, dighe, canali, centrali, ma è un’intima traccia sul territorio di architetture idroelettriche strabilianti; risultato non casuale, ma frutto di una precisa volontà di Ettore Conti, che incaricò il geniale architetto Piero Portaluppi di progettare le proprie centrali; disegni inediti dell’Architetto e fotografie dell’epoca, permettono di osservare dettagli, forme e decori di queste architetture, che il tempo ha, in parte, cancellato.
Le immagini di questo volume, da quelle di una fotografa di inizio secolo, Luigia Maria Carolina Bighelli, fino a quelle di Antonio Paoletti e Guglielmo Chiolini, non raccontano solo l’evoluzione della tecnica fotografica, ma negli scatti si scopre anche la metamorfosi del territorio, delle tecniche di lavoro, ma soprattutto delle persone, del loro aspetto e della loro condizione.
Infine il percorso entra nella vita di Ettore Conti, tracciandone il carattere e scoprendo l’animo di uno degli uomini più significativi per lo sviluppo industriale dell’Italia nel XX Secolo.
In 348 pagine di grande formato, i testi sono arricchiti da quasi 500 fotografie, in ampia parte inedite, provenienti dall’Archivio Enel, dall’Archivio della Fondazione Piero Portaluppi di Milano, dagli archivi delle aziende costruttrici e da collezioni private e famigliari.
Il libro si propone come ricostruzione storica fedele e oggettiva della storia elettrica dell’alta Ossola, che per le valli del Toce e del Devero sarebbe riduttivo considerare solo “elettrica”, ma che è una storia collettiva di territorio, quasi totalizzante, quotidiana per almeno i primi cinquant’anni del secolo scorso; che non solo è stata capace di modellare un nuovo paesaggio e un nuovo tessuto sociale, ma che probabilmente è riuscita persino a plasmare il carattere degli uomini.
L’Autore
Andrea Cannata si laurea in Ingegneria Meccanica ed Ingegneria Energetica presso il Politecnico di Milano ed entra in Enel Produzione nel 2009. Dopo essere stato Capo Centrale a Verampio e Pallanzeno, ricopre oggi il ruolo di Responsabile della manutenzione per gli impianti idroelettrici di Enel Green Power del Piemonte. Appassionato e conoscitore del patrimonio storico, sia tecnico che architettonico, del sistema idroelettrico della Val d’Ossola, cura tra il 2016 e il 2017 la mostra “Uomini Macchine e Dighe” allestita a Crodo, Formazza e Milano; pubblica nel 2019 il volume “Sabbione – Storia di una diga e degli uomini che l’hanno costruita”. Ama raccogliere documenti, oggetti e testimonianze, riscoprendo e dando valore alla storia degli uomini che hanno animato l’industria italiana del ‘900.
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