SIC “Brughiera del Dosso”

SIC “Brughiera del Dosso”

Un sito naturalistico a tutela della brughiera

L’itinerario proposto dal CAI ci porta ad attraversare alcuni dei tracciati più suggestivi all’interno del SIC “Brughiera del Dosso”. Sul territorio di Somma Lombardo esistono 3 SIC – Siti di importanza Comunitaria (“Brughiera del Dosso”, “Brughiera del Vigano”, e “paludi di Arsago”) e una Zona di protezione Speciale ZPS “boschi del Ticino” la cui superficie si estende dal Lago maggiore fino alla foce del Ticino nel Po”. I SIC sono aree naturalistiche concepite per salvaguardare habitat individuati dalla Direttiva 92/43/CEE (c.d. Direttiva Habitat) che rappresenta il principale atto legislativo comunitario a favore della biodiversità. Si tratta di aree la cui vocazione è prevalentemente naturalistica e che vengono segnalate dalle Regioni per la presenza di habitat sensibili la cui conservazione assicura la sopravvivenza di specie animali ed essenze che altrimenti rischierebbero l’estinzione. L’insieme di tutte queste aree distribuite sul territorio Nazionale ( se ne contano più di 2300 in tutta Italia)  ed europeo, costituisce una rete ecologica internazionale di aree destinate alla conservazione della biodiversità denominata rete Natura 2000.

Il SIC brughiera del Dosso è un’area di importanza naturalistica individuata dalla regione Lombardia nel 2008 come tre le più rilevanti per la Biodiversità regionale a tutela di habitat precari o in via di estinzione, primo fra tutti quello della brughiera. La Brughiera del Dosso si estende per circa 455 ettari nel territorio a sud del comune di Somma Lombardo, di cui ben il 70 % risulta occupato da ambienti naturali e il 26% da ambienti agricoli.

La brughiera

  • La Brughiera è un territorio arido e a base acida, poco fertile occupato da specie arboree come il brugo (molto simile all’Erica) ginestre e vari tipi di graminacee. L’origine delle brughiere, diversamente da quanto si crede,  è collegato alla distruzione di un’antica foresta, eliminata a causa di tagli eccessivi, incendi, pascolo, e dalla raccolta del brugo che avveniva ogni ogni 5-6-7 anni per la realizzazione delle scope fino alla metà dell’800.
  • La foresta ancestrale doveva essere composta da Farnia e Castagno, e come gran parte delle foreste di pianura fu eliminata a causa dell’eccessivo taglio di ricavarne legna da costruzione o da ardere. Dopo il taglio, il terreno, acido e  drenante composto di ghiaia, fu ideale per lo sviluppo e crescita anche spontanea della brughiera, che fu anche coltivata inin queste zone.
  • Ma la brughiera alle nostre latitudini non è un habitat stabile, e con l’incuria e la dismissione della coltura di brugo, ripresero sopravvento specie autoctone più resistenti come la il pino silvestre e la betulla (scese dalle prealpi), e a fine 700′ l’acacia ( robinia) che fu importata dalle Americhe per motivi ornamentali e che ora si è naturalizzata nei nostri boschi. Ora  La brughiera sta lentamente scomparendo lasciando nuovamente posto al bosco. Solo nei punti in cui l’uomo forza il taglio del bosco persiste la brughiera (elettrodotti, radure, ecc). Sono rari i casi di brughiera persistente e nella brughiera del dosso rimane nella zona  tra la  Beltramada e la Belcora, in via Brughiera appunto.
  • Se la brughiera non è più l’elemento dominante la vocazione naturalistica dell SIC non è comunque esigua, e anzi ospita numerosi altri habitat che permettono la sopravvivenza e la riproduzione di diverse specie di uccelli e animali selvatici. Oggi si distinguono  tre tipi di bosco. Il castagneto, la pineta e il robineto. Le pinete sono composte prevalentemente da Pino Rigido, Pino Strobo e Pino Silvestre ( riconoscibile per le squame rosse) e considerato essenza autoctona delle nostre latitudini.

Animali che abitano il SIC Brughiera del Dosso

  • Picchio nero – picchio verde
  • Succiacapra (simile ad un merlo) e Colombaella ( rarissimi esemplari)
  • Rapaci diurni : Nibbio Bruno ,Falco Pecchiaiolo ( migratore solo in estate)
  • Rapaci diurni: poiana comune,L’astore, Sparviero,Gheppio (che vola fermo)
  • Falco Subbuteo
  • Ungulati ( capriolo di pianura ) – Popolazione in aumento.
  • Cinchiali: habitat fortemente favorevole alla loro riproduzione
  • Predatori: Martore, volpi, e faine.
  • Una curiosità: sembra che si fosse stabilito in questa brughiera l’esemplare di Lupo Italico rinvenuto il morto nel 2012, e ora conservato imbalsamato nella sala consigliare. Studi recenti che la zona possa essere o area di transito per i solitari o area di interesse a grazie all’ aumento di ungulati (caprioli) e cinghiali.

Percorsi

Non ci sono ampi parcheggi ma è possibile lasciare la macchina in piccole piazzole lungo la via Giusti, all’inizio di via Beltramada oppure presso il mulino di Mezzo. Il SIC è attraversato da una rete di sentieri che vi porterà ad attraversare fitti boschi, ampie pinete, e piccole e sempre più rare radure di brugo e ginestre.

Punti di interesse vicini al SIC

  • Cascina Beltramada
  • Villa del Dosso Dosso ( o villa Quintavalle:realizzata da Piero Portaluppi per la famiglia Quintavalle tra il 1934 e il 1936.
  • FUNTAN DAL RAMM” , località sulle sponde del Ticino, in zona “mulini di Maddalena”. Il nome dato a questa località deriva dalla presenza in modeste quantità allora riscontrabile di pagliuzze d’oro direttamente nelle pozze d’acqua di sorgiva 
  • Mulino di Mezzo 
  • Mulino Risella 
  • Ipposidra (Via ferrata delle barche) 
  • Paraschegge e sistema di piste militari Todt